Dreams

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performance di teatro-danza civile sulle nuove povertà.

con Silvia Gribaudi
coreografie Silvia Gribaudi
testo e composizione drammaturgia Giuliana Musso
voce off Giuliana Musso
elaborazioni sonore Claudio Parrino
foto Alberto Brescia 
fonti da MAG VENEZIA
sostegno alla produzione MAG VENEZIA ed ASSOCIAZIONE ECHIDNA CULTURA 
allestito presso lo spazio di GRUPPO KRISIS FORTE MARGHERA -VENEZIA

 

Il progetto nasce dall’incontro tra Silvia Gribaudi, originale danzatrice e coreografa, e Giuliana Musso, attrice e autrice teatrale. Il desiderio di sperimentare un percorso di studio in cui coniugare il linguaggio della danza contemporanea e quello del teatro civile ha trovato uno spazio di immaginazione nella proposta di MAG Venezia di affrontare il tema dell’eccessivo indebitamento e delle nuove povertà. E’ un fenomeno drammatico del qui e ora, che coinvolge soggetti di diversi strati sociali, travolge individui e famiglie, ne strappa i legami, evidenzia e rivela la fragilità della rete sociale a cui apparteniamo. L’eccessivo indebitamento di una fascia sempre più ampia della popolazione è sintomo di una crisi non solamente economica: mentre si perdono posti di lavoro e i redditi si fanno sempre più incerti e precari, la società dell’ottimismo ci invita ad un consumo compulsivo, genera bisogni fittizi, confonde le misure e i pesi con cui da sempre ci rapportavamo al reale. Ecco che il sogno e l’illusione entrano a gamba tesa nella configurazione della nostra realtà. Una realtà troppo spesso svuotata di senso e di piacere, spazio disabitato che diventa campo di battaglia tra il desiderio di una realizzazione-fuga e la consapevolezza dei propri mezzi. Le nuove povertà e l’eccessivo indebitamento sono fenomeni che chiedono di svelarsi e raccontarsi per poter essere inclusi nella mappa del nostro essere comunità, qui, ora. Silvia e io abbiamo mosso un primo passo e ci abbiamo provato con gli strumenti che ci sono propri, la danza per lei e il teatro d’indagine per me, in uno sposalizio non immediato e che ha spiazzato entrambe, donando alla danza una finalità narrativa “civile” che la costringe ad un inusuale atterraggio al suolo e al teatro civile una declinazione leggera e vibratile che da terra lo spinge verso il volo.

Giuliana Musso