Tanti saluti

un progetto di Teatro civile clownesco

con Marcela Serli, Gianluigi Meggiorin, Giuliana Musso
regia Massimo Somaglino, direzione clown Maril Van Den Broek
ricerca e drammaturgia Giuliana Musso
direttore tecnico Claudio Parrino
organizzazione Miriam Paschini
produzione La Corte Ospitale
in collaborazione con Opera Estate Festival di Bassano del Grappa (VI), Fondazione Teatro Civico di Schio (VI)
Echidna Associazione Culturale di Dolo (VE)

 

Tanti saluti vuole esplorare, attraverso una ricerca di stampo sociologico, il tema del morire ai nostri tempi. Abbiamo raccolto testimonianze e racconti dai principali protagonisti dell’evento: medici, infermieri, familiari e morenti. Abbiamo visitato i teatri del morire: ospizi, ospedali, hospice, case. Indagato le sue nuove declinazioni: cure palliative, accanimento terapeutico, protocolli di rianimazione, eutanasia. E abbiamo anche ascoltato chi è stato così vicino al punto della morte da non averne poi più alcun timore.
Tanti saluti porta in scena tre clown e a loro consegna il non dicibile: il racconto delle paure, degli smarrimenti e delle soluzioni paradossali che mettiamo in atto di fronte alla morte. Unici oggetti di scena: tre nasi rossi e una cassa da morto.

Guarda il VIDEO PROMO dello spettacolo 

 

PREMIO HYSTRIO ALLA DRAMMATURGIA 2017

Motivazioni della Giuria 
Con una serie di creazioni, centrate su ciò che più vicino è al sentire della gente, in questi ultimi quindici anni Giuliana Musso si è imposta tra le autrici-perfomer più intense della scena italiana. La nascita, la morte, la fede, il sesso, la guerra: temi che toccano fino in fondo le donne e gli uomini contemporanei sono stati da lei esplorati con strumenti affini al giornalismo d’inchiesta e poi traslati in una drammaturgia limpida, portata in scena il più delle volte in forma di monologo, coinvolgente e sempre consapevole di ciò che il corpo del performer racconta a chi guarda. Spettacoli come Nati in casa (2001), Tanti saluti (2008), Sexmachine (2005), La fabbrica dei preti (2012), Mio eroe (2016), La base (2011) e Dreams (2011) sono esempi dell’efficace “giornalismo teatrale” a cui si è dedicata, ottenendo l’attenzione viva, spesso commossa, del pubblico. Artista della consapevolezza civile, Giuliana Musso registra dati, comportamenti, opinioni nei territori dove compie le proprie indagini (il Nordest italiano, soprattutto), ma non rinuncia all’empatia con lo spettatore, sia nei frequenti slanci comici sia nell’avvicinarsi, con pudore e partecipazione, a eventi altamente drammatici.  

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